Il
sogno ciclabile!
Pedalare liberamente per le strade in tutta sicurezza e
tranquillit� � il sogno di tutti noi.
Ci accorgiamo dei benefici salutari e psichici della
bicicletta e siamo persuasi che debba conquistare la dignit� che le spetta.
Da saltuario esercizio sportivo diventa passione e compagna quotidiana, da
mezzo di trasporto cittadino ad oggetto stesso dell'attivit� professionale,
persino, come mi � capitato, stimolo offerto ad anziani disoccupati per
riscoprire manualit� perdute.
Ecco che attorno alla bicicletta nasce una sensibilit�
molto particolare, che ha bisogno soprattutto di essere espressa ed ascoltata.
La bicicletta � un ingrediente necessario su tutte le
strade per addolcirle, per realizzare quella convivenza e moderazione del
traffico che non � fatta solo di rotonde e manufatti, spesso concepiti
ignorando bellamente le due ruote.
Cos� l'attenzione per la bici, non si fermi solo a
qualche importante evento sportivo o si manifesti come occasione per
sbrigativi investimenti, ma si coltivi sin nel dettaglio in tutte le opere,
curando meglio il fondo stradale, pulendo i bordi, eliminando le griglie
pericolose mai al livello giusto...
Altrimenti c'� il pericolo di venir relegati in una sorta
di ghetto, fatto unicamente di marciapiedi, passerelle e stradine di campagna.
Forse non esiste la strada "sicura", lontana da ogni pericolo,
l'accetto con le sue sorprese ed insidie: il gatto che mi ha fatto cadere, la
discesa dall'Izoard che verifica la mia abilit�, come le prove della vita.
Vorremmo invece guadagnarci il rispetto, condividendo lo spazio e la libert�
di movimento alla pari con gli utenti pi� forti e spesso prepotenti nei
nostri confronti, si tratti di una passeggiata in famiglia sulla ciclopista
del piano, dell'attraversamento della trafficata citt�, di un allenamento in
gruppo lungo una corsia ciclabile di una strada principale o di risalire una
delle nostre magnifiche vallate.
Nel nostro sogno la realt� del traffico inquinante e
rumoroso potrebbe tramutarsi in qualcosa di pi� pulito ed efficiente, di meno
stressato, ritmato da tempi di lavoro pi� brevi ed umani, dove la bici
avrebbe certo un posto privilegiato. Chiss� che non sia proprio una via
futura per uscire dall'incredibile ansia, assurdit� e inutilit� che denota
la maggior parte degli spostamenti dei veicoli.
Dovremmo poter trasmettere tutte le nostre piccole e
preziose esperienze ed osservazioni, nei consessi civili, per lo pi� digiuni
di pedali e pedivelle, senza lesinare le critiche puntuali direttamente alle
autorit� incaricate, segnalando negligenze, errori e migliorie, per aiutare a
realizzare questo nostro sogno comune.
Riflessioni
�
La bici � libert�,
movimento, incontro, ritmo, amicizia ...
�
Muoviamoci nel
rispetto degli altri e della natura facendoci rispettare!
�
Profittiamo delle
tecniche nuove per riscoprire la fatica pura di un mezzo epico, che non ha lo
scopo di abbreviarci i tempi della nostra vita.
�
Difendiamo la
purezza di uno sport d'altri tempi elevato a mito da eroi semplici.
�
Impariamo ad
usare, mantenere, costruire e gestire questo mezzo di spostamento che crea
libert�, apre spazi, � salutare o persino terapeutico, amichevole e conviviale
e favorisce uno stile di vita sostenibile.
�
Difendiamo il
diritto di pedalare in citt�, sulle corsie ciclabili, sulle strade che piano
piano si ripopolano di bici e gente meno stressata, ma non lasciamoci
ghettizzare negli spazi periferici, quelli non ancora rovinati dal progresso, o
in quelle furbe ciclopiste, che diventano facilmente ghetti o riserve, per
toglierci dalle ruote dei padroni arroganti della strada.
�
Valichiamo i
passi, scopriamo nuovi paesi, rechiamoci al bar, a far la spesa e al lavoro....
e protestiamo se non ci sono per noi parcheggi e aree di sosta che non danno
fastidio, additiamo i pericoli e gli ostacoli, mostriamo le modifiche fatte
senza pensare a chi pedala da parte di progettisti delle strade ed
amministratori poco accorti. Ma nel contempo alleviamo le strade dalla piaga del
va e vieni senza meta, dagli ingombranti ed inutili e malsani spostamenti
motorizzati, dal Camel Trofy dei fuoristrada esagerati.
�
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