Ciclismo - Preparazione al Ciclismo





LA FEBBRE DELLE SFILATE COLPISCE ANCHE ..... LA MTB
Alessandro P.

Abbiamo visto tutti in questi giorni i Modelli dell'alta moda conciati come leggiadre donnicciuole, truccati,con le ciglia lunghe e nere, con la gonna, e altre simili immondezze, il tutto ovviamente per fare colpo, per apparire su TG e giornali; alla fine � apparso come un disperato grido di aiuto, goffo e maldestro, epitaffio della creativit� degli stilisti attuali che evidentemente non riescono solo con le loro creazioni ad attirare l' attenzione della gente.

Ma questo atteggiamento non � tipico solo della moda, ma viene usato spesso in ambito commerciale, e cos� la stessa MTB non si sottrae a questa logica:

Ai saloni della bici, che si tengono un po' in tutto il mondo, alcuni produttori pi� o meno conosciuti portano, accanto ai loro modelli di mercato, componenti veramente strani, improbabili e di dubbia utilit�, che definire "esoterici" � un puro eufemismo, ma che evidentemente fungono da elemento trainante nella vendita dei prodotti "normali", costituiscono un trampolino di lancio per il loro nome, uno "specchio per le allodole" per i media.

Vediamo allora alcuni componenti che sono stati messi in mostra all' "Interbike Show" di Las Vegas pochi giorni orsono, qualcuno un po' pi� serio, altri meno:

Cominciamo con questo stupendo modello di ruota per il ghiaccio, qui in versione mista, cio� un incrocio fra "catena" e "ruota chiodata": come idea � sicuramente apprezzabile, e sicuramente affianca a una buona tenuta sul ghiaccio anche la possibilit� di percorrere dei tratti in terra battuta, ma ci lascia alquanto perplessi per quanto riguarda la neve pi� molle: i dentini molto probabilmente sono troppo corti per assicurare una buona tenuta anche sulla neve......
Passiamo ora a questa forcella monobraccio, una vera e propria novit� assoluta per quanto riguarda il mondo MTB: questa soluzione realizzativa ci lascia veramente perplessi: se da un lato potrebbe sembrare una buona strada per abbassare il peso, la sua funzionalit� � tutta da dimostrare.

Pensate solamente al fatto che quasi tutte le forcelle "classiche" a due steli occorre aggiungere un archetto di irrigidimento per limitare le torsioni laterali, fenomeno che penalizza notevolmente la guida non permettendo traiettorie precise.

Come � evitato qui tale fenomeno? Si potrebbe poi aggiungere un ulteriore elemento di disturbo dovuto alle oscillazioni dell' asse del mozzo, imperniato qui in un solo punto.

E che dire di questa? Altra soluzione monobraccio, che si porta dietro tutti i problemi della forcella vista sopra: qui notiamo una maggior "raffinatezza", dovuta alla presenza dell' ammortizzatore a parallelogramma(?!) con soluzione oleo-pneumatica; � sicuramente molto bella dal punto di vista estetico e realizzativo, con la struttura a ponte e l' attacco simile a un doppia-piastra, ma il dubbio che tutto ci� migliori il modo di andare in MTB resta molto forte....
Ecco invece un esempio di vera innovazione, uno di quei piccoli cambiamenti che passano pi� inosservati ma che possono incidere sulla vita di tutti i Biker.
La RST ha realizzato un impianto frenante a disco con comando meccanico e non idraulico: fino alla forcella � praticamente come un freno normalissimo, con cavetto di acciaio e guaina, per� aziona un disco.

Indubbiamente un sistema di questo tipo avr� dei costi di produzione minori, quindi un prezzo minore sul mercato, una manutenzione molto pi� semplice per l' utente.

Bisogner� vedere se l' effetto frenante � preciso e potente come col sistema idraulico e anche in condizioni critiche, tuttavia dovrebbe essere una soluzione che vedremo presto diffondersi, almeno sulle bici da cross-country.

Alessandro P.

 

Preparazione al Ciclismo

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